La voglia di camminare

da | Set 4, 2023 | Supporto psicologico

“Non perdere la voglia di camminare: io, camminando ogni giorno, raggiungo uno stato di benessere e mi lascio alle spalle ogni malanno; i pensieri migliori li ho avuti mentre camminavo, e non conosco pensiero così gravoso da non poter essere lasciato alle spalle con una camminata… ma stando fermi si arriva sempre più vicini a sentirsi malati… Perciò basta continuare a camminare, e andrà tutto bene.”

Bruce Chatwin

Spesso il viaggio di supporto psicologico è associato a metafore che hanno a che fare con un viaggio (interiore e non), un cammino nei meandri della psiche, per ritrovare un senso di benessere e di appartenenza (non a caso a volte si dice “tornare a casa” per intendere tornare a essere se stessi, alla propria intima natura).

Dunque la cura sottende sempre un’idea di spazio, metaforico ma non per questo meno reale perché in effetti lungo il cammino ci si sposta, si compiono veri e propri capovolgimenti di prospettiva, si impara a vedere dove prima a malapena si riusciva a guardare.

Il viaggio è spesso costellato di insidie, trabocchetti, momenti di impasse o di vero e proprio scoramento che però sarebbe riduttivo annoverare tra le resistenze della persona. Anzi, facciamo che questo termine non lo usiamo proprio e che facciamo piuttosto riferimento a un sano ricorso alle difese personali, alle strategie adattive cioè che nel tempo ci hanno tenuti in vita, preservando quel nucleo centrale che spesso è lo stesso che ricorre al sostegno psicologico.

L’idea a mio avviso è quella di imparare ad accogliere tutte queste manifestazioni di noi stessi, integrandole quanto più possibile in un’idea di vastità interiore.

Sì, perché come ci ricorda Pontalis, psicoanalista francese, “ci vogliono parecchi luoghi dentro sé per avere qualche speranza di essere se stessi”. Dunque ricorre nella cura l’idea di un luogo, di una spazialità emotiva, fisica, psicologica che ha da espandersi e rendersi esplorabile in una estensione via via sempre più grande di quella che potremmo chiamare la nostra mappa interiore.

Lo spostarsi è di per sé segno di vitalità e rinascita, il rimettersi in moto delle funzioni vitali è associato a una ripresa fisiologica del nostro sistema mente corpo che spesso manifesta la sua malattia attraverso l’immobilità, la fissità, la rigidità delle forme di pensiero, delle convinzioni e via dicendo.

Da questo punto di vista si può capire intuitivamente che la cura ecoterapeutica rappresenti un valido supporto nei processi di cura be sviluppo, proprio perché invita ad abitare lo spazio e lo fa in modo creativo e curativo, invitando a parlare la lingua delle analogie e delle similitudini, solcando territori fisici che inevitabilmente parlano con quelli emotivi.

Lo spazio, il muoversi, il “paesaggire” fa del paesaggio un luogo reale in continuità con ul luogo fisico ed è così che il paesaggio esce dalla dimensione panoramica per farsi esperienza incarnata. Il paesaggio non si esaurisce nello sguardo e richiede una espereinza sensoriale, si colora di affetti, memorie, emozioni e diventa parte integrante della nostra identità.

Dunque la cura, in questa accezione è per me anche la medicina dei luoghi, dei loro significati che si rivelano in mappature interiori, segni e geografie che risvegliano memorie e senso di appartenenza a pato che non si perda la voglia di camminare e con lei quella di sognare.

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CIAO, IO SONO FRANCESCA

Sono una psicologa clinica, forest bathing trainer e mindfulness counselor.
Ho approfondito il mio interesse per l’ecopsicologia con un master in Ecoterapia e Ecologia del profondo, ma soprattutto con la scelta di vivere in un bosco.

Attualmente sono specializzanda presso l’Istituto di Psicanalisi Relazionale e Psicologia del Sé a Roma.

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Ho una laurea magistrale in psicologia clinica e dinamica, nella quale ho approfondito i benefici dell’ecoterapia e delle immersioni sensoriali nel bosco, associati alla Terapia Focalizzata sulla Compassione di Gilbert e all’ecologia del profondo. Sono coautrice dell’articolo “La psicanalisi e gli spazi verdi”, contenuto all’interno del libro Salvarsi con il verde – la rivoluzione del metro quadro vegetale che mette in luce gli aspetti terapeutici della natura in una seduta psicoanalitica.

Mi sono diplomata facilitatrice del metodo Feeding Your Demons® con Lama Tsultrim Allione, che ne è la creatrice. Si tratta di una pratica che consente un lavoro approfondito sugli aspetti distruttivi della nostra psiche, con una lettura che integra lo Dzog Chen a un lavoro gestalitico sui blocchi interiori.

Lama Tsultrim è una insegnante di buddhismo di livello internazionale oltre che l’autrice di numerose pubblicazioni. Si concentra sugli insegnamenti di Dzog Chen e sul lignaggio di Machig Labdrön, fondatrice del lignaggio Chöd.

Al Tara Mandala Center, in Colorado (USA)  ho approfondito le relazioni tra psicodharma e psicologia occidentale  acura di Lama Tsultrim Allione, da cui ho ricevuto l’iniziazione alla pratica del mandala delle dakini, con un focus specifico sul femminile illuminato.

Sono insegnante certificata di EcoNidra, con un focus specifico sulle tecniche di rilassamento in natura a indirizzo psicosintetico e sulle pratiche di consapevolezza negli stati ipnagogici.

Sono allieva della Bert Hellinger Schule, una scuola di formazione orientata ai contenuti e alle intuizioni della Hellinger Sciencia®, la scienza di tutte le nostre relazioni, fondata da Bert Hellinger, padre delle costellazioni familiari praticate e insegnate in tutto il mondo.

Ho frequentato  il  Compassion Focused Therapy – Training di 1° livello del   “Compassionate Mind – Italia”, emanazione della Compassionate Mind Foundation Inglese di Paul Gilbert.

Ho coltivato il mio interesse per l’espansione degli stati di coscienza a scopo terapeutico,  frequentando l’Awakened Mind Training presso l’Arthur Findlay College, Londra (UK), dove tutt’ora approfondisco e pratico la mediumship.

Ho studiato e praticato il protocollo Mindfulness of Dream & Sleep con Charley Morley insegnante di sogno lucido e autore, tra gli altri, del libro Wake Up to Sleep: una guida pratica per trasformare stress e trauma e ristabilire un buon equilibrio emotivo. Il protocollo Mindfulness of Dream & Sleep aiuta a ridurre lo stress prima di coricarsi e  a ottimizzare la qualità del sonno.

Ho approfondito gli studi con Joanna Macy alla School for The Great Turning, che mette in evidenza i punti di incontro tra saggezza personale, ecologica e spirituale per rafforzare il self empowerment e incoraggiare la guarigione del pianeta.