Storia di A.

da | Lug 28, 2015 | Supporto psicologico

percorsi di digital coaching all'Isola d'Elba

Oggi mi ha scritto A.

A. sta per Federica, Giulia, Alessandra, Cristina e tutti i nomi di donna che potrebbero affiorarti nella mente, ora.

A. non è una donna ma una storia di donne che vivono il cambiamento oggi e che scelgono una via per cavalcarlo, per accedere a un improbabile collegamento tra pancia/cuore/testa.

A. è una professionista. Una laurea, una specializzazione, un Master, una carriera brillante che sembrava aver segnato il suo cammino.

Leggo ancora.

A. è anche una donna che ha una relazione che dura dai tempi dell’Università: è cresciuta con M., lo ha sposato, hanno fatto una bambina, hanno condiviso sogni e pannolini, viaggi intercontinentali e fatture da pagare, il mutuo, le tasse, le rate per l’auto, la scommessa in un mondo migliore ma anche la spesa, il gruppo di acquisto, le cene dal vinaino sotto casa.

A. e M. si sono amati, mi scrive, ma non ce l’hanno fatta a reggere.

Troppo forte, troppo assordante, troppo lancinante il divario tra il mondo immaginato, gli eroi dei telefilm, le trame dei libri fantasy, lo yoga, il Perù, i viaggi nella periferia del mondo, la casa al mare, l’orto in collina,  l’amore per la fotografia e l’incalzare di un quotidinao che ti apre mille opportuità, salvo poi il non lasciartene neanche una veramente in mano e che non ti allena a stare in contatto con il senso delle cose: ti esorta solo a consumare rapidamente e a esprimere velocemente un nuovo bisogno, senza iniziarti dolcemente all’arte del “saper stare”.

Un amore domestico e riservato (quello di M.) che  non ha fatto pace con l’amore irruento e avventuroso  (quello di A.) e viceversa.

Amen.

Qui iniza la storia tosta: le decisioni difficili, il cambio casa, cambio città, cambio lavoro con annesse problematiche relative al crescere una bambina ancora piccola in solitudine. Gli incontri sbagliati (che poi, a pensarci, sono tutti giusti: dipende dall’esperienza che facciamo) le difficoltà lavorative, il mobbing in ufficio, quel direttore troppo diretto e molto fuori luogo, le paure, le scelte, le non scelte, i dubbi, la fatica di essere donna, mamma, professionista e quindi mai del tutto in un ruolo.

Fino a poco tempo fa, A. si riconosceva nella sua professione.

Lei era quello che faceva: non aveva bisogno di chiedersi chi fosse. Oggi che il lavoro le è cambiato sotto gli occhi e che ha la necessità di riscostruirsi non solo una professione ma anche una vita, ecco che spuntano i quesiti esistenziali, quelli che per 40 anni hanno dormito quieti sotto la cenere dei suoi giorni.

Oggi A. realizza che per rispondere alla fatidica domanda “cosa fai nella vita” occorre chiedersi chi si è in questa vita.

Fino a qualche tempo fa eri  farmacista, impiegato alle poste, calzolaio, ingegnere, operaio ma oggi, in questo surplus di offerta, è quel valore aggiunto, intimamente legato alla tua identità,  ai tuoi valori etici e morali,  alla visione del mondo che ti ha portato fin qua, che determina in modo preciso chi tu davvero sia (e che si manifesta anche in quello che fai).

A. mi scrive per questo motivo, perché ha capito che non basta più rispondere con la professione, se questa non la si impasta di personalità.

Oggi quello che fai determina quello che sei ma anche viceversa e mentre quello che fai possono suggerirtelo anche le selezioni di personale alla Wind, nessuno può dirti chi sei, o meglio chi scegli di essere ogni giorno, con impegno, con determinazione, con coraggio (e diciamolo, anche con sacrificio).

C’è coraggio, determinazione, stanchezza e indecisione nelle righe di A.

Si, hai capito bene: la determinazione e l’indecisione possono coesistere, secondo il meraviglioso principio dell’ambivalenza che abita in tutti noi.

Leggo ancora la lettera. E’ lunga, di una lunghezza che mi stupisce.

Mi stupisce pensare a quante storie abitino dentro di noi e mi diverto a immaginarci come delle giare stivate di chilometri di racconti, rotoli e rotoli di pergamena su cui potremmo fermare le nostre biografie, i nostri diari di viaggio.

Storie, racconti, viaggi, ipotesi di volo, fallimenti, nuovi traguardi, successi che si mescolano agli insuccessi, gioie, dolori, emozioni che accendono la via.

Provo a fare spazio dentro di me, ad accogliere questa storia e questi orizzonti: lo faccio sempre, prima di inziare un nuovo lancio di dadi.

Qualcosa risuona in quello che hai letto?

 Scopri cosa possiamo fare insieme

CIAO, IO SONO FRANCESCA

Sono una psicologa clinica, forest bathing trainer e mindfulness counselor.
Ho approfondito il mio interesse per l’ecopsicologia con un master in Ecoterapia e Ecologia del profondo, ma soprattutto con la scelta di vivere in un bosco.

Attualmente sono specializzanda presso l’Istituto di Psicanalisi Relazionale e Psicologia del Sé a Roma.

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Ho una laurea magistrale in psicologia clinica e dinamica, nella quale ho approfondito i benefici dell’ecoterapia e delle immersioni sensoriali nel bosco, associati alla Terapia Focalizzata sulla Compassione di Gilbert e all’ecologia del profondo. Sono coautrice dell’articolo “La psicanalisi e gli spazi verdi”, contenuto all’interno del libro Salvarsi con il verde – la rivoluzione del metro quadro vegetale che mette in luce gli aspetti terapeutici della natura in una seduta psicoanalitica.

Mi sono diplomata facilitatrice del metodo Feeding Your Demons® con Lama Tsultrim Allione, che ne è la creatrice. Si tratta di una pratica che consente un lavoro approfondito sugli aspetti distruttivi della nostra psiche, con una lettura che integra lo Dzog Chen a un lavoro gestalitico sui blocchi interiori.

Lama Tsultrim è una insegnante di buddhismo di livello internazionale oltre che l’autrice di numerose pubblicazioni. Si concentra sugli insegnamenti di Dzog Chen e sul lignaggio di Machig Labdrön, fondatrice del lignaggio Chöd.

Al Tara Mandala Center, in Colorado (USA)  ho approfondito le relazioni tra psicodharma e psicologia occidentale  acura di Lama Tsultrim Allione, da cui ho ricevuto l’iniziazione alla pratica del mandala delle dakini, con un focus specifico sul femminile illuminato.

Sono insegnante certificata di EcoNidra, con un focus specifico sulle tecniche di rilassamento in natura a indirizzo psicosintetico e sulle pratiche di consapevolezza negli stati ipnagogici.

Sono allieva della Bert Hellinger Schule, una scuola di formazione orientata ai contenuti e alle intuizioni della Hellinger Sciencia®, la scienza di tutte le nostre relazioni, fondata da Bert Hellinger, padre delle costellazioni familiari praticate e insegnate in tutto il mondo.

Ho frequentato  il  Compassion Focused Therapy – Training di 1° livello del   “Compassionate Mind – Italia”, emanazione della Compassionate Mind Foundation Inglese di Paul Gilbert.

Ho coltivato il mio interesse per l’espansione degli stati di coscienza a scopo terapeutico,  frequentando l’Awakened Mind Training presso l’Arthur Findlay College, Londra (UK), dove tutt’ora approfondisco e pratico la mediumship.

Ho studiato e praticato il protocollo Mindfulness of Dream & Sleep con Charley Morley insegnante di sogno lucido e autore, tra gli altri, del libro Wake Up to Sleep: una guida pratica per trasformare stress e trauma e ristabilire un buon equilibrio emotivo. Il protocollo Mindfulness of Dream & Sleep aiuta a ridurre lo stress prima di coricarsi e  a ottimizzare la qualità del sonno.

Ho approfondito gli studi con Joanna Macy alla School for The Great Turning, che mette in evidenza i punti di incontro tra saggezza personale, ecologica e spirituale per rafforzare il self empowerment e incoraggiare la guarigione del pianeta.