Dopo averla lungamente attesa e dopo un intenso scambio di mail e di pensieri, finalmente Sara sta arrivando sull’isola.
Se, come credo, un viaggio inizia nel momento in cui inizi ad immaginarlo, il suo è iniziato un mese fa, quando ci siamo sentite.
Chi è Sara? Come si descrive? Cosa mi racconta di sé?
Chi sono ?
Beh …tante cose…in primis sono una Selvaggia costretta a una civiltà che mi fa spesso fatica.
Il mio battito e il mio passo trovano il loro ritmo ogni volta che palazzi e cemento lasciano il posto a natura e odori!
Allo stesso tempo però sono molto curiosa e innamorata delle Metropoli ogni qual volta che mi propongono soluzioni eccitanti alla schiacciante quotidianità e routine…New York, Parigi, Londra…come mi mancano!!!!Sono sempre stata una grande viaggiatrice: Africa, India, Cuba, Bali, Marocco mi hanno lasciato segni indelebili nel cuore, negli occhi e nel naso ed ora, che da cinque anni non parto( da quando è nata Anita e poi mi sono separata e poi sono finita in un vortice di rabbia, dolore ed esaurimento) il mio bacino di ossigeno , dì nutrimento dell’anima che ogni nuova esperienza e incontro ti dà il mio corpo e l’anima con esso arrancano
Cioè diciamo che di base Sopravvivo ma non mi emoziono!Come sono io ad oggi? ( chi sono non ne sono certa):
Una donna di 40 anni, con una bimba di 6, mi emoziono con una canzone che mi riporta a un luogo, con un odore che mi trasporta indietro nella mia infanzia, i piedi di un bambino, raccogliere fiori in un campo, mangiare cose buone, danzare , ricevere un abbraccio stretto e una carezza sul viso, insomma…cose semplici, gesti semplici, primordiali ma ormai dati per scontato o assenti perché colmati da network e distanze che ti liberano apparentemente per poi farti invece ritrovare molto solo o molto lontano, almeno per me, da quello che è il nutrimento basilare: lo scambio, le relazioni, il confronto, la crescita, la scoperta, la nascita…
Vorrei una casa con una grande cucina e un grande tavolo e fare l Oste di uno scambio umano attorno a del buon cibo, a un caminetto acceso.
Vorrei ci fosse attorno un giardino nel quale corrono liberi animali e bambini, dove semino coltivo e raccolgo , dove poter sprofondare su di una amaca in una sera di mezza estate a guardare le stelle…
Perché Sara viene all’Elba? Cosa l’ha mossa a scegliere di fare una #elbaexperience con me, ovvero un percorso di digital coaching a partire dai suoi contenuti forti, dai suoi temi, dalle sue specificità?
In questi anni anche il mio lavoro si è arrestato, come paesaggista , ero sempre in giro per posti incredibili, che spaziavano dal centro al nord e iniziavo a mettere il naso anche al Sud…ma tu lo sai , un bambino ti cambia la vita e o sei circondato di aiuti ( non è il mio caso) o a noi donne è destinato l arresto domiciliare!
Ci sono donne che per scelta e con un apparente (a volte reale )serenità , si mettono da parte e “addestrano alla pace i cani selvatici che urlano nella mente”.
Io per anni non c’è l ho fatta e mi sono scontrata contro un muro continuando sempre più ad affondare nella scusa che tanto non ho tempo, devo pensare ad Anita( mia figlia) sono sola in questo viaggio ( verissimo) …sono stanca!Amo la fotografia (tutti mi dicono che sono brava)
Ma non ho mai approfondito.Amo la cucina (mio padre architetto ha avuto un ristorante meraviglioso, 1 stella Michelin)
Ma negli ultimi 5 anni ho mangiato avanzi di Anita (diciamo che almeno la dieta non la devo fare)Amo danzare (nella prossima vita farò quello) e lo faccio da 35 anni
Ma non sono mai ( e non una volta con traumi vari) salita su un palco per lo spettacolo di fine corso e anche oggi, che comunque sto facendo le prove nonostante il sacrificio che mi costa perché sono di sera tardi e ogni volta non so come fare con Anita), comunque penso…tanto poi non lo farò ( cosa possibilissima visto che sarò forse al mare con bimba e non ho quindi nessuno che me la può tenere)Amo tantissimo il mio mestiere, sono cresciuta con un maestro inglese straordinario
Ma sono sempre rimasta un passo indietro, protetta dalla sua abilità, esperienza , conoscenza, non che io non avessi un ruolo o una capacità (ho diretto suoi cantieri sola, portato clienti importanti, gestito rapporti ) ma avanti c era lui è il suo nome e io parallelamente non mi sono creata un centro e un identità perché c’era lui…
Lui è un uomo adulto, inglese un vero gentleman, forse l’uomo che più mi ha fatto sentire donna in quella parte di gentilezza, attenzione e protezione che a me piace in fatto di ruoli .Ad oggi, proprio oggi, ho un lavoro all’ attivo, sempre per una società importante, ma noiosoooo è sterile…con compromessi ( e fin qui ci sto) ma soprattutto senza attesa ed emozione e peggio ancora…senza pathos
Che dire Francesca, già troppo ho scritto ma il punto è solo uno: mi sono persa, mi racconto un sacco di scuse o meglio, mollo sempre un po’ prima del dunque.
So fare almeno 4 cose bene ma nessuna di queste diventa un mestiere per il quale sacrificare molte altre cose perché la mattina ti da un motivo per alzarti…rimango in attesa( e questo mi distrugge), guardo l’orizzonte con la mente annebbiata è il corpo inerme mentre dentro , nella proiezione del mio Io sono una ballerina che fa un assolo a piedi nudi, una fioraia con un piccolo ma unico negozio di fiori selvatici serviti assieme a cocktail buonissimi in piena Barcellona, sono un organizzatrice di eventi, sono una mamma di tre bambini (che non ho) con una grande casa piena di amici attorno a un tavolo e un compagno che mi dice. Che fortuna essere quel che siamo!
Si cara Francesca, sono una sognatrice e un eterna innamorata della vita ma in questa fase sono in piena trasformazione e non so più dove indirizzare quel battito di ali che mi farà fare quel volo di Leggerezza e di vera Libertà con me stessa che da troppo tempo rimando e aspetto.
Ho bisogno di seminare nel mio campo nel quale far crescere La mia nuova vita assieme ad Anita e poi chissà magari, ma solo dopo, non più prima, con un Nucleo che forse è sempre stato allargato ma mai davvero Condiviso.
Ci aspettano giorni densi e intensi, cercheremo di mettere spazio tra questa moltitudine di temi, idee e sensazioni, per capire come poterli riorganizzare in un modo per lei funzionale e stimolante, creativo ma anche concreto.
Non faremo solo formazione o meglio questa la faremo in molti modi (mettendo al centro lei, l’Isola d’Elba e la forza del suo ambiente naturale, capace di allentare tensioni e stimolare in noi sguardi nuovi).
Prima di tutto definiremo obiettivi chiari e misurabili, dopo di che imposteremo strategie di comunicazione imparando a dotarci di strumenti utili e funzionali al nostro percorso.
Vado a prepararmi: tra pochissimo arriva Sara e voglio accoglierla come merita 🙂