Sulla battigia del giorno

da | Nov 22, 2019 | Supporto psicologico

mano con farfalla e poesia Mariangela Gualtieri

Oggi riflettevo sul valore delle zone liminali, di confine e realizzavo che quotidianamente attraversiamo molte soglie, in senso fisico ma anche emotivo e psicologico.

In quella Terra di Mezzo, in quel limbo che separa una dimensione dall’altra, spesso accadono cose di cui facilmente ci dimentichiamo o semplicemente non siamo abituati a considerare.

Parlo di intuizioni, di fugaci visioni, di panorami altri e alti che si affacciano per un istante e poi svaniscono, spesso senza lasciare traccia cosciente dentro di noi.

Ad esempio, pensa al dormiveglia, quando la tua mente si rilassa e si fa quieta, i pensieri sfumano e con loro i confini rigidi che mettiamo nelle cose del mondo, per trovare loro un posto, dandogli un ordine, un’etichetta.

In questi momenti, abbiamo la possibilità di andare oltre la descrizione del mondo, per penetrare più in profondità nella sua intima essenza impermanente e figlia di continue relazioni di causa ed effetto.

Perché non siamo meri osservatori della realtà, ne siamo co-creatori, in un continuo scambio di informazioni, che passano anche per la qualità dei nostri pensieri e delle nostre emozioni.

Nelle zone liminali, di confine, torniamo ad appropriarci di questo potere creativo, abitandolo , abitando la potenzialità, uscendo dagli schemi rigidi di Un solo racconto.

E lì, in quella battigia indefinita e indistinta, in cui le cose del mondo perdono i loro rigidi confini, avviene il contatto con l’Anima, con tutto ciò che ci fa muovere, mutare in continuazione.

Credo che il grande malessere espresso dal nostro tempo e l’emergenza spirituale che oggi viene sempre più avvertita, derivi dall’aver interrotto il contatto con l’anima, avendola dimenticata o negata, ed essendoci costretti a vivere senza il principio stesso della nostra vita.

L’anima opera in modo assai diverso dalla mente: è quella parte di noi che vede, cerca e si connette alla bellezza (e dunque alla Natura), che la cerca e la trova in qualsiasi situazione, a prescindere da ciò che sta accadendo.

Perché l’anima non crede alla descrizione che la nostra mente fa continuamente della realtà.

L’anima non cerca la verità, l’anima è la verità.

Quando entriamo in contatto con l’anima, lo sentiamo inconfondibilmente, perché siamo collegati al divino che è in noi.

Può accadere durante alcune sedute di profonda connessione, in un forte  e intimo contatto emotivo, nel fitto di un bosco, nel mezzo di una radura che ci allarga il cuore e in mille altri modi.

In quel momento, accade quella transizione di stato per cui avviene la diretta esperienza del vero, del bello, del trascendente in noi.

Una transizione, dunque uno spostamento, dunque ancora un confine che viene attraversato: questione di soglie.

Chiamali momenti d’ illuminazione, samadhi, attivazione della corteccia prefrontale: poco importa il nome che dai a queste esperienze, ma sappi che non si tratta di qualcosa di irragiungibile e destinato a pochi eletti.

Si tratta di uno stato di coscienza , correlato all’attivazione di una precisa area cerebrale.

Questa attivazione può essere raggiunta non solo per un evento eccezionale, ma anche nutrendo adeguatamente il nostro cervello e liberandolo dalle emozioni distruttive, da credenze limitanti e schemi ripetitivi che proprio nelle zone “liminali” della nostra coscienza, perdono consistenza e potere, aprendoci a una nuova qualità dell’essere.

L’invito che ti rivolgo, è quindi quello di “farci caso”, di alimentare in te un atteggiamento curioso e aperto, uno sguardo attento ai “micro cambiamenti climatici” che avvengono al tuo interno.

Se, come me, non sei più giovanissimo/a forse avrai  fatto l’esperienza (a volte estenuante, se si trattava della serata foto di viaggio degli amici) di assistere alla proiezione delle diapositive.

In questo caso, l’esercizio potrebbe essere quello di far caso ai momenti in cui nella tua mente, passi da un’immagine a un’altra, proprio come faceva  il caricatore di diapositive, scorrendo lungo il binario del proiettore

Ricordi quell’attimo di vuoto? A volte era un vero e proprio “incepparsi”, per poi ripartire.

Ecco, parlo di quei momenti lì.

Parlo delle “battigie” dell’anima, delle soglie percettive, dei margini del giorno: di tutto ciò che separa, unisce, collega, e ci ricorda che l’esistenza stessa è frutto di un racconto che mette insieme, unisce, taglia, separa, aggiusta, compone e che quindi ci restituisce il potere e la possibilità di cambiare il racconto, liberandoci della sofferenza mentale auto-inferte dalle nostre descrizioni distorte, per la troppa paura di essere, fino in fondo, chi siamo chiamati ad essere.

La guarigione inizia, anche quando iniziamo ad abitare le soglie, imparando a riconoscerle, riavvicinandoci all’intima natura delle cose, che non è descrizione.

E’ anima.

Qualcosa risuona in quello che hai letto?

 Scopri cosa possiamo fare insieme

CIAO, IO SONO FRANCESCA

Sono una psicologa clinica, forest bathing trainer e mindfulness counselor.
Ho approfondito il mio interesse per l’ecopsicologia con un master in Ecoterapia e Ecologia del profondo, ma soprattutto con la scelta di vivere in un bosco.

Attualmente sono specializzanda presso l’Istituto di Psicanalisi Relazionale e Psicologia del Sé a Roma.

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Ho una laurea magistrale in psicologia clinica e dinamica, nella quale ho approfondito i benefici dell’ecoterapia e delle immersioni sensoriali nel bosco, associati alla Terapia Focalizzata sulla Compassione di Gilbert e all’ecologia del profondo. Sono coautrice dell’articolo “La psicanalisi e gli spazi verdi”, contenuto all’interno del libro Salvarsi con il verde – la rivoluzione del metro quadro vegetale che mette in luce gli aspetti terapeutici della natura in una seduta psicoanalitica.

Mi sono diplomata facilitatrice del metodo Feeding Your Demons® con Lama Tsultrim Allione, che ne è la creatrice. Si tratta di una pratica che consente un lavoro approfondito sugli aspetti distruttivi della nostra psiche, con una lettura che integra lo Dzog Chen a un lavoro gestalitico sui blocchi interiori.

Lama Tsultrim è una insegnante di buddhismo di livello internazionale oltre che l’autrice di numerose pubblicazioni. Si concentra sugli insegnamenti di Dzog Chen e sul lignaggio di Machig Labdrön, fondatrice del lignaggio Chöd.

Al Tara Mandala Center, in Colorado (USA)  ho approfondito le relazioni tra psicodharma e psicologia occidentale  acura di Lama Tsultrim Allione, da cui ho ricevuto l’iniziazione alla pratica del mandala delle dakini, con un focus specifico sul femminile illuminato.

Sono insegnante certificata di EcoNidra, con un focus specifico sulle tecniche di rilassamento in natura a indirizzo psicosintetico e sulle pratiche di consapevolezza negli stati ipnagogici.

Sono allieva della Bert Hellinger Schule, una scuola di formazione orientata ai contenuti e alle intuizioni della Hellinger Sciencia®, la scienza di tutte le nostre relazioni, fondata da Bert Hellinger, padre delle costellazioni familiari praticate e insegnate in tutto il mondo.

Ho frequentato  il  Compassion Focused Therapy – Training di 1° livello del   “Compassionate Mind – Italia”, emanazione della Compassionate Mind Foundation Inglese di Paul Gilbert.

Ho coltivato il mio interesse per l’espansione degli stati di coscienza a scopo terapeutico,  frequentando l’Awakened Mind Training presso l’Arthur Findlay College, Londra (UK), dove tutt’ora approfondisco e pratico la mediumship.

Ho studiato e praticato il protocollo Mindfulness of Dream & Sleep con Charley Morley insegnante di sogno lucido e autore, tra gli altri, del libro Wake Up to Sleep: una guida pratica per trasformare stress e trauma e ristabilire un buon equilibrio emotivo. Il protocollo Mindfulness of Dream & Sleep aiuta a ridurre lo stress prima di coricarsi e  a ottimizzare la qualità del sonno.

Ho approfondito gli studi con Joanna Macy alla School for The Great Turning, che mette in evidenza i punti di incontro tra saggezza personale, ecologica e spirituale per rafforzare il self empowerment e incoraggiare la guarigione del pianeta.