Quello che il bruco chiama fine del mondo…

da | Giu 7, 2014 | Supporto psicologico

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Impossibile abituarsi.

Alla bellezza, intendo.

L’isola ne regala a profusione e, come se non bastasse, la collega in un Arcipelago.

In due ore di motonave, si arriva nella selvaggia Capraia che, specie in questa stagione, è un tripudio di fioriture, alcune già spente dal sole che qui picchia severo e non da tregua.

Il piccolo porticciolo accoglie gruppi di escursionisti, perché l’isola è un vero gioiello per gli amanti della Natura che non disdegnano passeggiarla in lungo e in largo.

Oggi faccio parte anche io di un gruppo di persone che, come me, indossano una spilla colorata raffigurante la Corinna, una farfalla che qui a Capraia è presente come sottospecie  (Coenonympha   corinna   trettaui). A guidare il gruppo di colorati osservatori della natura, un gruppo di lepidotterologi che si sta dedicando al barcoding delle farfalle italiane.

Perché? perché con circa 280 specie residenti, l’Italia è il paese con la più grande diversità di farfalle in Europa (in tutta Europa ne sono note 576). Questa ricchezza è dovuta alla fortunata coesistenza dei più alti rilievi europei con vaste pianure, alla presenza delle più grandi isole del Mediterraneo, nonché all’estensione latitudinale della nostra penisola.

L’Arcipleago in tutto ciò riveste un ruolo di prim’ordine, se si considera che le isole rappresentano un rifugio nel rifugio dove specie antiche di farfalle, e di altri organismi, si sono salvati dai mutamenti climatici e dai rischi cui sono sottoposte le popolazioni continentali. 

Va da sé che tra le righe, io che mi occupo di promozione del territorio, leggo un altro favoloso tassello da inserire nel già vario mosaico di proposte e contenuti di cui l’isola dispone.

Sempre meno solo mare sole e ombrellone, insomma e sempre più esperienze di cui godere, grazie all’impegno e al contributo che, come sempre, solo i singoli e le loro qualità umane sanno dare.

Dopo un paio di ore di navigazione, allietate dai saluti delle stenelle e dai voli radenti delle berte, arriviamo nel porticciolo.

Gente di Capraia

Gente di Capraia

Una cosa che non dovresti proprio dimenticare di fare, è assaporare il gelato locale. Mi infilo dentro alla gelateria quasi per caso: ne sono uscita con un meraviglioso cono che ha placato l’arsura (è l’ora di pranzo, il caldo si fa abbacinante e la salita, immagino ci aspetti) e solleticato la mia gola.

Raggiungo il gruppo e ritrovo una cara persona: Leonardo Dapporto, uno dei  lepidotterologi che fa parte del gruppo di ricerca. Anni fa, quando lavoravo all’Hotel Cernia, l’ho ospitato e ci ha regalato una serata bellissima in giardino, tra falene e racconti appassionanti.

Si, certo, sempre la passione a fare la differenza e capisco che la passeggiata inizia sotto una buona stella.

Ho la fortuna di camminare anche con Umberto Mazzantini, Presidente della locale Legambiente e con Franca Zanichelli, direttrice del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Si deve anche all’impegno di queste due straordinarie persone, il fatto che Leonardo e gli altri siano qui oggi e sempre a loro il fatto che sull’isola ci sia un Santuario delle Farfalle e proprio in occasione di questa esperienza di barcoding, sono state scoperte nuove specie.

Leonardo me ne parla emozionato, mi racconta degli incontri fatti e poi tira fuori dal taschino la scatoletta di latta dentro la quale raccoglie traccia delle scoperte fatte ed è proprio lui a dirmi che l’Arcipelago è un vero e proprio Eldorado per le farfalle. Questa notizia, unita  a quella a me già nota secondo la quale nel periodo della fioritura delle orchidee qui sull’isola si possono avvistare esemplari magnifici,  (ricordo che un paio di anni fa l’Elba ospitò  il Raduno nazionale del Giros, il Gruppo Italiano per la Ricerca sulle orchidee spontanee, per intendersi) mi rende davvero chiara l’idea che l’isola, anzi l’Arcipelago tutto, meritino un’attenzione e una capacità di racconto nuove, all’altezza di un potenziale che, giuro, mi sfugge per quanto è grande.

Ho sempre amato l’isola e ho sempre pensato che fosse ricca e varia, ma non passa giorno in cui questa idea di ricchezza e varietà non si estenda e non comprenda al suo interno una moltitudine di persone che a vario titolo, con l’intensità che è loro propria, concorrono a creare un insieme armonico, colorato, vario e assolutamente unico.

Questa giornata me lo conferma e mi imbarco stordita dalla bellezza, direzione isola d’Elba, strappando una buona notizia a Leonardo. Mi dice infatti che presto tornerà sui sentieri del Santuario delle farfalle: un motivo più che valido da aggiungere ai già numerosi, per venire all’Elba.

Quello che il bruco chiama fine del mondo…

Qualcosa risuona in quello che hai letto?

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CIAO, IO SONO FRANCESCA

Sono una psicologa clinica, forest bathing trainer e mindfulness counselor.
Ho approfondito il mio interesse per l’ecopsicologia con un master in Ecoterapia e Ecologia del profondo, ma soprattutto con la scelta di vivere in un bosco.

Attualmente sono specializzanda presso l’Istituto di Psicanalisi Relazionale e Psicologia del Sé a Roma.

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Ho una laurea magistrale in psicologia clinica e dinamica, nella quale ho approfondito i benefici dell’ecoterapia e delle immersioni sensoriali nel bosco, associati alla Terapia Focalizzata sulla Compassione di Gilbert e all’ecologia del profondo. Sono coautrice dell’articolo “La psicanalisi e gli spazi verdi”, contenuto all’interno del libro Salvarsi con il verde – la rivoluzione del metro quadro vegetale che mette in luce gli aspetti terapeutici della natura in una seduta psicoanalitica.

Mi sono diplomata facilitatrice del metodo Feeding Your Demons® con Lama Tsultrim Allione, che ne è la creatrice. Si tratta di una pratica che consente un lavoro approfondito sugli aspetti distruttivi della nostra psiche, con una lettura che integra lo Dzog Chen a un lavoro gestalitico sui blocchi interiori.

Lama Tsultrim è una insegnante di buddhismo di livello internazionale oltre che l’autrice di numerose pubblicazioni. Si concentra sugli insegnamenti di Dzog Chen e sul lignaggio di Machig Labdrön, fondatrice del lignaggio Chöd.

Al Tara Mandala Center, in Colorado (USA)  ho approfondito le relazioni tra psicodharma e psicologia occidentale  acura di Lama Tsultrim Allione, da cui ho ricevuto l’iniziazione alla pratica del mandala delle dakini, con un focus specifico sul femminile illuminato.

Sono insegnante certificata di EcoNidra, con un focus specifico sulle tecniche di rilassamento in natura a indirizzo psicosintetico e sulle pratiche di consapevolezza negli stati ipnagogici.

Sono allieva della Bert Hellinger Schule, una scuola di formazione orientata ai contenuti e alle intuizioni della Hellinger Sciencia®, la scienza di tutte le nostre relazioni, fondata da Bert Hellinger, padre delle costellazioni familiari praticate e insegnate in tutto il mondo.

Ho frequentato  il  Compassion Focused Therapy – Training di 1° livello del   “Compassionate Mind – Italia”, emanazione della Compassionate Mind Foundation Inglese di Paul Gilbert.

Ho coltivato il mio interesse per l’espansione degli stati di coscienza a scopo terapeutico,  frequentando l’Awakened Mind Training presso l’Arthur Findlay College, Londra (UK), dove tutt’ora approfondisco e pratico la mediumship.

Ho studiato e praticato il protocollo Mindfulness of Dream & Sleep con Charley Morley insegnante di sogno lucido e autore, tra gli altri, del libro Wake Up to Sleep: una guida pratica per trasformare stress e trauma e ristabilire un buon equilibrio emotivo. Il protocollo Mindfulness of Dream & Sleep aiuta a ridurre lo stress prima di coricarsi e  a ottimizzare la qualità del sonno.

Ho approfondito gli studi con Joanna Macy alla School for The Great Turning, che mette in evidenza i punti di incontro tra saggezza personale, ecologica e spirituale per rafforzare il self empowerment e incoraggiare la guarigione del pianeta.