Impossibile abituarsi.
Alla bellezza, intendo.
L’isola ne regala a profusione e, come se non bastasse, la collega in un Arcipelago.
In due ore di motonave, si arriva nella selvaggia Capraia che, specie in questa stagione, è un tripudio di fioriture, alcune già spente dal sole che qui picchia severo e non da tregua.
Il piccolo porticciolo accoglie gruppi di escursionisti, perché l’isola è un vero gioiello per gli amanti della Natura che non disdegnano passeggiarla in lungo e in largo.
Oggi faccio parte anche io di un gruppo di persone che, come me, indossano una spilla colorata raffigurante la Corinna, una farfalla che qui a Capraia è presente come sottospecie (Coenonympha corinna trettaui). A guidare il gruppo di colorati osservatori della natura, un gruppo di lepidotterologi che si sta dedicando al barcoding delle farfalle italiane.
Perché? perché con circa 280 specie residenti, l’Italia è il paese con la più grande diversità di farfalle in Europa (in tutta Europa ne sono note 576). Questa ricchezza è dovuta alla fortunata coesistenza dei più alti rilievi europei con vaste pianure, alla presenza delle più grandi isole del Mediterraneo, nonché all’estensione latitudinale della nostra penisola.
L’Arcipleago in tutto ciò riveste un ruolo di prim’ordine, se si considera che le isole rappresentano un rifugio nel rifugio dove specie antiche di farfalle, e di altri organismi, si sono salvati dai mutamenti climatici e dai rischi cui sono sottoposte le popolazioni continentali.
Va da sé che tra le righe, io che mi occupo di promozione del territorio, leggo un altro favoloso tassello da inserire nel già vario mosaico di proposte e contenuti di cui l’isola dispone.
Sempre meno solo mare sole e ombrellone, insomma e sempre più esperienze di cui godere, grazie all’impegno e al contributo che, come sempre, solo i singoli e le loro qualità umane sanno dare.
Dopo un paio di ore di navigazione, allietate dai saluti delle stenelle e dai voli radenti delle berte, arriviamo nel porticciolo.
Una cosa che non dovresti proprio dimenticare di fare, è assaporare il gelato locale. Mi infilo dentro alla gelateria quasi per caso: ne sono uscita con un meraviglioso cono che ha placato l’arsura (è l’ora di pranzo, il caldo si fa abbacinante e la salita, immagino ci aspetti) e solleticato la mia gola.
Raggiungo il gruppo e ritrovo una cara persona: Leonardo Dapporto, uno dei lepidotterologi che fa parte del gruppo di ricerca. Anni fa, quando lavoravo all’Hotel Cernia, l’ho ospitato e ci ha regalato una serata bellissima in giardino, tra falene e racconti appassionanti.
Si, certo, sempre la passione a fare la differenza e capisco che la passeggiata inizia sotto una buona stella.
Ho la fortuna di camminare anche con Umberto Mazzantini, Presidente della locale Legambiente e con Franca Zanichelli, direttrice del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Si deve anche all’impegno di queste due straordinarie persone, il fatto che Leonardo e gli altri siano qui oggi e sempre a loro il fatto che sull’isola ci sia un Santuario delle Farfalle e proprio in occasione di questa esperienza di barcoding, sono state scoperte nuove specie.
Leonardo me ne parla emozionato, mi racconta degli incontri fatti e poi tira fuori dal taschino la scatoletta di latta dentro la quale raccoglie traccia delle scoperte fatte ed è proprio lui a dirmi che l’Arcipelago è un vero e proprio Eldorado per le farfalle. Questa notizia, unita a quella a me già nota secondo la quale nel periodo della fioritura delle orchidee qui sull’isola si possono avvistare esemplari magnifici, (ricordo che un paio di anni fa l’Elba ospitò il Raduno nazionale del Giros, il Gruppo Italiano per la Ricerca sulle orchidee spontanee, per intendersi) mi rende davvero chiara l’idea che l’isola, anzi l’Arcipelago tutto, meritino un’attenzione e una capacità di racconto nuove, all’altezza di un potenziale che, giuro, mi sfugge per quanto è grande.
Ho sempre amato l’isola e ho sempre pensato che fosse ricca e varia, ma non passa giorno in cui questa idea di ricchezza e varietà non si estenda e non comprenda al suo interno una moltitudine di persone che a vario titolo, con l’intensità che è loro propria, concorrono a creare un insieme armonico, colorato, vario e assolutamente unico.
Questa giornata me lo conferma e mi imbarco stordita dalla bellezza, direzione isola d’Elba, strappando una buona notizia a Leonardo. Mi dice infatti che presto tornerà sui sentieri del Santuario delle farfalle: un motivo più che valido da aggiungere ai già numerosi, per venire all’Elba.
Quello che il bruco chiama fine del mondo…