Dai valore ai tuoi sogni

da | Mar 22, 2016 | Supporto psicologico

valore.dei.sogni

Ciao sono M.

E’ un po’ che penso di scriverti ma mi manca  il coraggio di farlo, trovo sempre una scusa per rimandare ma oggi ci sono riuscita ed eccomi qua.

Ho avuto il tuo nome da F. che sta facendo un percorso di coaching  con te e dice che mi puoi aiutare.

Da qualche anno la mia vita è cambiata e ho bisogno di ricominciare e di reinventarmi lato professione. Il fatto è che non so cosa fare perché non ho nessuna specializzazione, mi riescono facilmente molte cose ma a nessuna do veramente valore, forse perché non faccio fatica e mi diverto. Il mio problema è che so fare di tutto: cucinare, cucire, dipingere, lavorare a maglia.

Le mie amiche dicono che ho le mani d’oro, che dove mi metto faccio scintille e che la devo smettere di pensare che se non faccio fatica non è lavoro ma è più forte di me. Finisce sempre che regalo le mie creazioni, non riesco a farmi pagare perché non mi do un valore. Mi puoi aiutare?

 

Cara M (grazie per avermi permesso di pubblicare uno stralcio della tua mail in un post: la tua esperienza potrà essere preziosa per molte altre persone, me lo sento).

Penso che potremo fare un percorso insieme e che ci siano molti spunti da cui partire e scelgo subito una questione linguistica per aprirmi un varco, bussare alla tua porta e chiederti il permesso di visitare casa tua.

TOC TOC: Ciao M., sei sicura che sia “più forte di te”? Si, dico il pensiero che fai riguardo al lavoro: se non è faticoso non va retribuito.
Sei assolutamente certa che questa tua convinzione avrà sempre la meglio su di te, che non potrai elaborare nessun pensiero alternativo?

Sai perché te lo chiedo?

Perché se ne sei assolutamente certa, farai di tutto per confermarti questa idea, mettiamolo in conto.

Se invece, pur essendone molto convinta, pensi che ci sia uno spazio di manovra all’interno del quale è ragionevole immaginare di iniziare a fare un percorso insieme a me, sono ben felice di accompagnarti.

Vedi,  le convinzioni e le credenze che ci portiamo appresso sono la bussola del nostro viaggio: quello che noi riteniamo possibile è destinato a diventare la nostra realtà, tutto il resto sono unicorni rosa.

Peccato che spesso le nostre convinzioni siano limitanti, non traccino l’esatto confine del realizzabile attraverso le nostre potenzialità e ci costringano a una vita meno appagante di quella cui potremmo ambire.

Attraverso le nostre convinzioni noi riusciamo a darci o a negarci dei permessi: quello di esprimerci, ad esempio e di fare della nostra passione la nostra professione, imparando a chiedere di essere giustamente retribuiti.

Ti confido un segreto: molte delle persone che si rivolgono a me non riescono a darsi un valore, non se lo attribuiscono perché da piccole hanno subito delle ingiunzioni, sono state limitate nella loro possibilità di esprimersi e di vedersi riconosciuto un valore.

Nel tempo hanno imparato a automedicarsi la ferita con strategie di ripiego, volte a sentire meno male possibile ma che non le hanno guarite: in sostanza non hanno risolto il problema, lo hanno accantonato.

No, no, non mi fraintendere: con me non si lavora sul passato e nemmeno mi sogno di trascorrere ore a parlarne con te, biasimando ciò che i tuoi genitori hanno fatto con te.

Anzi, facciamo una cosa: qui ti dico  una volta per tutte che il tuo passato inficia ma non determina il tuo futuro e che anche i genitori più illuminati arrecano ferite ai figli, è naturale.

Non perderemo quindi neanche un minuto del nostro tempo a biasimare i tuoi genitori e a sospirare dietro a infiniti “se solo se…”:  ci assumeremo la responsabilità del nostro presente e inizieremo a fare progetti per il futuro, ti va?

Il tuo oggi, ovvero ciò che ti crea difficoltà secondo me si chiama multipotenziale,  ne hai mai sentito parlare?

Adoro Emily Wapnick: come ne parla lei nessuno mai.

Un multipotenziale è una persona con molti interessi e occupazioni creative È uno scioglilingua. Può essere d’aiuto dividerlo in più parti: multi, potenziale. Si possono usare altri termini per esprimere lo stesso concetto, come “eclettico”, “uomo rinascimentale”. In realtà, durante il Rinascimento, era ritenuto ideale il fatto di essere portato per molte discipline. Barbara Sher ci chiama “scanner”. Usate qualsiasi termine vi piaccia, o inventate il vostro. Devo dire che trovo appropriato che in quanto comunità non riusciamo a trovare una singola identità. È facile vedere la propria multipotenzialità come una limitazione o un difetto da superare. Ma quello che ho imparato parlando con la gente e scrivendo di queste idee sul mio sito web, è che ci sono grandi punti di forza nell’essere fatti così.

Non è fantastico?

Ciò che tu reputi essere un problema è una preziosa risorsa, è sufficiente un cambio di prospettiva 🙂

Mi capita sempre più di frequente di lavorare con persone che non hanno un solo talento ma hanno un insieme apparentemente scollegato e incoerente di abilità, passioni e attitudini.

Cosa le lega insieme?

L’esperienza individuale: per questo lavoro tanto sulla biografia delle persone.

Ognuno di noi ha un bagaglio di vita, di incontri, di vissuti che rendono l’insieme dei suoi talenti assolutamente straordinario perché unico.

RiconoscerSi, imparare a vederSi nella propria unicità, significa affondare le mani nella materia viva (e nel dolore) delle nostre ferite infantili, significa confrontarsi con tutto ciò che fino ad oggi di noi abbiamo scartato (o addirittura affibbiato ad altri, tanto faceva male) e imparare a prendersene cura.

Per fare questo viaggio nei tuoi talenti così come nelle tue convinzioni auto limitanti, ti chiederò di familiarizzare con l’idea di antifragilità.

No, non parleremo di resilienza perché non ci servirà essere resistenti al cambiamento: le situazioni, gli eventi ci trasformano eccome e abbiamo la possibilità di fare in modo che questi ci migliorino, ecco.

Per diventare antifragili  dovremo imparare prima ad essere fragili, a farci attraversare dal dolore, dalla paura, dalla rabbia, dalla tristezza.

Farsi attraversare dalle emozioni significa principalmente scegliere di perdere il controllo, allentare la presa, affidarsi nel senso più vero, intimo e profondo del termine.

Significa anche comprendere che le emozioni non ci distruggeranno e che di qualsiasi portata queste siano, potremo sopravvivere loro.

Solo dopo, quando l’intensità di tutte queste emozioni si sarà fisiologicamente placata, riusciremo a vedere cosa c’è al di là e a unire i pezzi di te che oggi ti sembrano scollegati.

Il tutto richiederà tempo, amorevolezza e fiducia: ci stai?

Un abbraccio e grazie di avermi scritto,

Francesca


Se ti va, leggiti intanto “Antifragile” di N. Taleb: potrebbe aiutarti a prosperare nel disordine 🙂

 

Qualcosa risuona in quello che hai letto?

 Scopri cosa possiamo fare insieme

CIAO, IO SONO FRANCESCA

Sono una psicologa clinica, forest bathing trainer e mindfulness counselor.
Ho approfondito il mio interesse per l’ecopsicologia con un master in Ecoterapia e Ecologia del profondo, ma soprattutto con la scelta di vivere in un bosco.

Attualmente sono specializzanda presso l’Istituto di Psicanalisi Relazionale e Psicologia del Sé a Roma.

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Ho una laurea magistrale in psicologia clinica e dinamica, nella quale ho approfondito i benefici dell’ecoterapia e delle immersioni sensoriali nel bosco, associati alla Terapia Focalizzata sulla Compassione di Gilbert e all’ecologia del profondo. Sono coautrice dell’articolo “La psicanalisi e gli spazi verdi”, contenuto all’interno del libro Salvarsi con il verde – la rivoluzione del metro quadro vegetale che mette in luce gli aspetti terapeutici della natura in una seduta psicoanalitica.

Mi sono diplomata facilitatrice del metodo Feeding Your Demons® con Lama Tsultrim Allione, che ne è la creatrice. Si tratta di una pratica che consente un lavoro approfondito sugli aspetti distruttivi della nostra psiche, con una lettura che integra lo Dzog Chen a un lavoro gestalitico sui blocchi interiori.

Lama Tsultrim è una insegnante di buddhismo di livello internazionale oltre che l’autrice di numerose pubblicazioni. Si concentra sugli insegnamenti di Dzog Chen e sul lignaggio di Machig Labdrön, fondatrice del lignaggio Chöd.

Al Tara Mandala Center, in Colorado (USA)  ho approfondito le relazioni tra psicodharma e psicologia occidentale  acura di Lama Tsultrim Allione, da cui ho ricevuto l’iniziazione alla pratica del mandala delle dakini, con un focus specifico sul femminile illuminato.

Sono insegnante certificata di EcoNidra, con un focus specifico sulle tecniche di rilassamento in natura a indirizzo psicosintetico e sulle pratiche di consapevolezza negli stati ipnagogici.

Sono allieva della Bert Hellinger Schule, una scuola di formazione orientata ai contenuti e alle intuizioni della Hellinger Sciencia®, la scienza di tutte le nostre relazioni, fondata da Bert Hellinger, padre delle costellazioni familiari praticate e insegnate in tutto il mondo.

Ho frequentato  il  Compassion Focused Therapy – Training di 1° livello del   “Compassionate Mind – Italia”, emanazione della Compassionate Mind Foundation Inglese di Paul Gilbert.

Ho coltivato il mio interesse per l’espansione degli stati di coscienza a scopo terapeutico,  frequentando l’Awakened Mind Training presso l’Arthur Findlay College, Londra (UK), dove tutt’ora approfondisco e pratico la mediumship.

Ho studiato e praticato il protocollo Mindfulness of Dream & Sleep con Charley Morley insegnante di sogno lucido e autore, tra gli altri, del libro Wake Up to Sleep: una guida pratica per trasformare stress e trauma e ristabilire un buon equilibrio emotivo. Il protocollo Mindfulness of Dream & Sleep aiuta a ridurre lo stress prima di coricarsi e  a ottimizzare la qualità del sonno.

Ho approfondito gli studi con Joanna Macy alla School for The Great Turning, che mette in evidenza i punti di incontro tra saggezza personale, ecologica e spirituale per rafforzare il self empowerment e incoraggiare la guarigione del pianeta.