Janare

da | Apr 2, 2021 | Voci del bosco

Nei piccoli villaggi di montagna e campagna del sud Italia,  vive ancora una magica tradizione femminile avvolta nel mistero.

Si tratta di  una tradizione che fa capo ad alcune donne che si chiamano Janare (singolare Janara), considerate nel folklore popolare, streghe, devote alla più oscura e  più malvagia delle pratiche, viste come pericolose dalla società contadina patriarcale, in quanto donne libere.

Questa reputazione oscura è principalmente frutto dell’Inquisizione cattolica ma in realtà, queste donne  erano e  sono ancora, soprattutto guaritrici, contadine e veggenti, in grado di entrare nel mondo dell’invisibile.

 Alcuni studiosi hanno individuato nel loro nome l’espressione ereditaria di una antica casta di sacerdotesse storicamente  associate alla dea Diana ( “dianara”, ossia sacerdotessa della Dea Diana ).

La dea, identificata nella sua manifestazione lunare, è stata oggetto di culto nella “stregheria” della tradizione italiana, e adorata come dea dei poveri, degli oppressi e dei perseguitati dalla chiesa cattolica.”  – Charles Leland, Il vangelo delle streghe.

Secondo altri il loro nome sta per “Janua” cioè porta, ed è proprio davanti alle porte che le streghe si sarebbero fermate a contare i granelli di sale collocati dai contadini a difesa delle abitazioni.

Resta il fatto che le Janare attraverso i loro lignaggi, hanno conservato e tramandato una conoscenza antica e naturale,  la cui spiritualità sottostante affonda le radici ai tempi in cui i  popoli sanniti e osci vissero quella regione del Sud Italia, prima che  Roma e l’Impero sorgessero.

A una osservazione più attenta della tradizione intessuta di stereotipi, scopriamo  una realtà molto diversa.

Le Janare sono soprattutto dominae herbarum – signore del erbe – abili nella guarigione e profonde conoscitrici della magia e delle proprietà rituali delle piante. Inoltre, la loro tradizione è sempre stata associata a un albero, il  famoso Noce di Benevento, un noce leggendario che sorgeva in una città che   è stata sempre avvolta in un alone di mistero.  

Nell’immaginario collettivo Benevento era, ed è, il covo delle streghe, il luogo ove cresceva, maestoso e terrificante, un grande noce, quello intorno al quale si riunivano le più grandi e  potenti streghe provenienti da tutta Europa.  

Perché proprio un noce? A questo albero si attribuivano virtù e poteri magici, anche letali. E’ noto, infatti, che si ritenesse pericoloso sostare all’ombra sotto un noce (Historia Naturalis – Plinio). Inoltre, il noce era sacro a Diana, la dea signora delle selve, protettrice degli animali selvatici, custode delle fonti e dei torrenti, protettrice delle donne e del parto.
Si dice che l’albero sia il luogo dove arrivarono streghe da tutta Europa per raccogliere, e dove i romani rituali praticati dedicati al Dea egizia Iside, che aveva un Tempio romano lì..

Ogni tradizione popolare che prende atto della presenza delle Janare le associa agli alberi: querce, castagni, olmi, noci, che, insieme ai boschi, costituivano i templi nei quali queste donne si riunivano ritualmente.

 Il culto arboricolo è uno degli elementi centrali di questa magica tradizione, che suggerisce la radice molto antica della spiritualità espressa da  queste donne.

Guaritrici del popolo

A causa della loro stretta connessione con il mondo della natura, le Janare erano considerate esperte erboriste e guaritrici qualificate.

Grazie alla  loro profonda conoscenza, erano in grado di  rimuovere Il malocchio  usando acqua e olio d’oliva, curare le malattie e, cosa più importante, assistere altre donne nel parto, nei piccoli villaggi di campagna.

L’alleanza tra le Janare e le piante, rappresentava il fulcro di gran parte della loro conoscenza che portava il segno di una profonda comunione con il mondo degli spiriti, delle piante, del soffio e del mistero.

Le loro  capacità mediche e di guarigione erano considerate una sorta di dono spirituale che consegnava loro il ruolo di “tessitrici di ponti” capaci di mettere in comunicazione il regno del visibile, con quello dell’invisibile, abitandone i misteri.


Per approfondimenti:

Charles Leland, Il vangelo delle streghe

Antonio Piedimonte – Nella terra delle janare

 

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CIAO, IO SONO FRANCESCA

Sono una psicologa clinica, forest bathing trainer e mindfulness counselor.
Ho approfondito il mio interesse per l’ecopsicologia con un master in Ecoterapia e Ecologia del profondo, ma soprattutto con la scelta di vivere in un bosco.

Attualmente sono specializzanda presso l’Istituto di Psicanalisi Relazionale e Psicologia del Sé a Roma.

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Ho una laurea magistrale in psicologia clinica e dinamica, nella quale ho approfondito i benefici dell’ecoterapia e delle immersioni sensoriali nel bosco, associati alla Terapia Focalizzata sulla Compassione di Gilbert e all’ecologia del profondo. Sono coautrice dell’articolo “La psicanalisi e gli spazi verdi”, contenuto all’interno del libro Salvarsi con il verde – la rivoluzione del metro quadro vegetale che mette in luce gli aspetti terapeutici della natura in una seduta psicoanalitica.

Mi sono diplomata facilitatrice del metodo Feeding Your Demons® con Lama Tsultrim Allione, che ne è la creatrice. Si tratta di una pratica che consente un lavoro approfondito sugli aspetti distruttivi della nostra psiche, con una lettura che integra lo Dzog Chen a un lavoro gestalitico sui blocchi interiori.

Lama Tsultrim è una insegnante di buddhismo di livello internazionale oltre che l’autrice di numerose pubblicazioni. Si concentra sugli insegnamenti di Dzog Chen e sul lignaggio di Machig Labdrön, fondatrice del lignaggio Chöd.

Al Tara Mandala Center, in Colorado (USA)  ho approfondito le relazioni tra psicodharma e psicologia occidentale  acura di Lama Tsultrim Allione, da cui ho ricevuto l’iniziazione alla pratica del mandala delle dakini, con un focus specifico sul femminile illuminato.

Sono insegnante certificata di EcoNidra, con un focus specifico sulle tecniche di rilassamento in natura a indirizzo psicosintetico e sulle pratiche di consapevolezza negli stati ipnagogici.

Sono allieva della Bert Hellinger Schule, una scuola di formazione orientata ai contenuti e alle intuizioni della Hellinger Sciencia®, la scienza di tutte le nostre relazioni, fondata da Bert Hellinger, padre delle costellazioni familiari praticate e insegnate in tutto il mondo.

Ho frequentato  il  Compassion Focused Therapy – Training di 1° livello del   “Compassionate Mind – Italia”, emanazione della Compassionate Mind Foundation Inglese di Paul Gilbert.

Ho coltivato il mio interesse per l’espansione degli stati di coscienza a scopo terapeutico,  frequentando l’Awakened Mind Training presso l’Arthur Findlay College, Londra (UK), dove tutt’ora approfondisco e pratico la mediumship.

Ho studiato e praticato il protocollo Mindfulness of Dream & Sleep con Charley Morley insegnante di sogno lucido e autore, tra gli altri, del libro Wake Up to Sleep: una guida pratica per trasformare stress e trauma e ristabilire un buon equilibrio emotivo. Il protocollo Mindfulness of Dream & Sleep aiuta a ridurre lo stress prima di coricarsi e  a ottimizzare la qualità del sonno.

Ho approfondito gli studi con Joanna Macy alla School for The Great Turning, che mette in evidenza i punti di incontro tra saggezza personale, ecologica e spirituale per rafforzare il self empowerment e incoraggiare la guarigione del pianeta.